LA STORIA DEL MUSEO ‘FAGGIANO’ DI LECCE IN PRIMA PAGINA SUL NEW YORK TIMES
Il museo è stato scoperto per caso, quando il proprietario Luciano Faggiano cercava una tubatura che perdeva
L’edizione statunitense del ‘New York Times’ del 15 aprile aveva in prima pagina la storia del piccolo Museo Faggiano, a Lecce.
Il museo fu aperto nel 2008 in seguito alla scoperta di diversi edifici antichi sotto una casa privata: fra questi un ex convento di suore chiuso nel Seicento, un granaio di età romana e un pavimento di una casa dei Messapi, un’antica civiltà indoeuropea pre-romana. La scoperta di queste stanze fu del tutto casuale: il proprietario della casa, Luciano Faggiano, stava cercando di riparare una tubatura assieme ai suoi figli quando ha iniziato a trovare oggetti antichi. Oggi la casa di Faggiano è diventata un vero e proprio museo privato, di cui si possono visitare le stanze sottostanti. Il biglietto d’ingresso è di 3 euro. Il New York Times racconta che l’uomo voleva aprire una trattoria nella sua casa, perciò iniziò a scavare in cantina perché sospettava ci fosse una perdita nel condotto fognario. Faggiano, insieme ai suoi figli, scoprì che il pavimento della sua cantina era sopraelevato e nascondeva una stanza usata per immagazzinare il grano costruita al tempo dei romani, oltre alle basi di una stanza di un convento francescano. Il Times racconta che: “dopo aver visto la famiglia Faggiano riempire il sedile posteriore della loro auto con alcuni frammenti, i vicini si insospettirono e li segnalarono alle autorità”. Lo scavo di Faggiano prima fu chiuso, poi dopo un anno ottenne il permesso di continuare a scavare a patto che la Sovrintendenza archeologica curasse i lavori. Oggi il museo è ancora di proprietà di Faggiano, che ha comprato una nuova casa e ha aperto una trattoria.
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